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Antenna su terreno di Viale Egeo di proprietà del Massimo
LETTERA ED INTERVENTO DI PAOLA CAVALIERE, ABITANTE DELL’EUR, RAPPRESENTANDO LE PREOCCUPAZIONI DI TUTTI GLI ABITANTI DELLA ZONA PER UN PROBLEMA SERIO EMERSO ALLA LORO INSAPUTA, RITENUTO PERICOLOSO PER LA SALUTE DI TUTTI.
Sent: Tuesday, July 08, 2008 11:28 PM
Subject: ripetitori Massimo
Gentile Comitato,
vorrei pubblicaste sul sito un mio intervento sull'argomento in oggetto,
Grazie
Dal mese di giugno, è stato innalzato presso i campi sportivi dell'istituto M. Massimo all'EUR (viale M. Massimo) un enorme palo metallico ( 40 metri ca) per la collocazione di un ripetitore multiplo di telefonia cellulare (Tim - Vodafone - Wind), a distanza ravvicinata dalle abitazioni residenziali confinanti con l'area dell'istituto stesso (viale Egeo, viale dei Primati Sportivi, via Tiberiade) e cosa ancor più grave, a distanza ravvicinata da un asilo nido comunale (nido Oceano, viale Egeo 130). Lo stesso istituto Massimo è anch'esso scuola, da materna a liceo. Si sta attivando la mobilitazione dei residenti, dei genitori dei bambini frequentanti il nido e di alcuni genitori di alunni del Massimo, per chiedere la immediata rimozione e annullamento di detto progetto di SRB Wind-Vodafone-Tim, per ragioni di cautela nei confronti della popolazione soprattutto di età infantile. Ma per ottenere ciò sarebbe necessaria la mobilitazione anche degli organi di informazione. In base al protocollo col Comune di Roma gli impianti radio base non vanno posti ad una distanza inferiore a 100 metri dai siti sensibili quali ospedali, case di cura, scuole, asili nido e case di riposo.Vale la pena ricordare che all'istituto Massimo, scuola privata, si accede su base esclusivamente volontaria, mentre negli asili nido comunali si accede per assegnazione sulla base di una graduatoria pubblica stilata all'interno del Municipio di residenza. È compito precipuo quindi delle autorità pubbliche la salvaguardia degli utenti, soprattutto più giovani, posti sotto la propria tutela educativa.
Paola Cavaliere
Lettera di Paola Cavaliere inviata il 3 luglio 2008
Al Dipartimento IX
Politiche ed attuazione degli strumenti urbanistici
Al Municipio XII:
Al Presidente del Municipio Pasquale Calzetta
Vicepresidente Maurizio Cuoci - Politiche dell'attuazione degli strumenti urbanistici -
Ambiente e Territorio
Assessore Gemma Gesualdi - Politiche Sociali e Sanitarie - Politiche Educative e
Scolastiche
Assessore Valerio Morgia - Politiche della pianificazione urbanistica del Territorio -
Mobilità - Patrimonio
Assessore Gianni Porfiri - Politiche dei Lavori Pubblici - Commercio - O.S.P. ed Attività
Produttive
Presidente Consiglio XII Municipio Marco Cacciotti
Arpa Lazio
e p.c. alla Procura della Repubblica di Roma
Al sindaco di Roma G. Alemanno
Campidoglio -Roma
alla Coordinatrice del nido Oceano
sig.ra Anna Marianecci
Durante la prima metà del mese di giugno, è stato innalzato in uno dei campi sportivi dell'istituto M. Massimo un enorme palo metallico ( 40 metri circa).
Questo sostegno, stando ai cartelli di cantiere (cfr. allegati fotografici) posti esclusivamente su di un ingresso secondario dell'istituto stesso a viale Egeo 133, sarebbe destinato a diventare una stazione radio base di tre gestori di telefonia mobile (Wind, Vodafone e Tim). Presso il civico sede del cantiere (via M. Massimo 7) non è invece presente alcuna indicazione relativa a questa opera (cfr. allegato fotografico).
Non è quindi chiara la portata dell'intervento, che sembra configurarsi come la collocazione di un ripetitore multiplo di telefonia cellulare a distanza ravvicinata dalle abitazioni residenziali confinanti con l'area dell'istituto stesso (viale Egeo, viale dei Primati Sportivi, via Tiberiade) e cosa ancor più grave, a distanza ravvicinata da un asilo nido comunale (nido Oceano, viale Egeo 130). Lo stesso istituto Massimo è anch'esso scuola, da materna a liceo.
In merito a questa costruzione, si sollecita dunque un immediato controllo da parte delle autorità preposte, per verificare:
- se la collocazione scelta è avvenuta dopo aver acquisito la mappatura completa e aggiornata del territorio con l'ubicazione delle stazioni già esistenti con la relativa documentazione tecnica; e in ogni caso come sia stato possibile che una fonte di elettromagnetismo e di radiofrequenze sia posta così nei pressi di soggetti sensibili
- se sono stati realizzati tutti i passaggi formali di controllo delle autorizzazioni; tra questi si è ravveduta la nullità dell’autorizzazione in quanto non conforme a quanto prescritto dall’art. 875- 3° comma del DLGS 259/2003 – codice delle comunicazioni elettroniche.
Nel caso in oggetto il Dipartimento IX non doveva prevedere la procedura di Dia bensì quella di autorizzazione vera e propria in quanto l’impianto ha la potenza in singola antenna superiore ai 20 Watt, come asserito dalla stessa Vodafone nella scheda tecnica dell’impianto. Inoltre si chiede di verificare se la richiesta di autorizzazione all'installazione della medesima stazione radio base è stata corredata dal progetto esecutivo, onde accertare eventuali difformità in fase esecutiva e durante l'entrata a regime dell'impianto, per la verifica della sua effettiva portata e della direzionalità
- se sono stati realizzati tutti i passaggi relativi ai controlli sanitari. In base al protocollo col Comune di Roma gli impianti radio base non vanno posti ad una distanza inferiore a 100 metri dai siti sensibili quali ospedali, case di cura, scuole, asili nido e case di riposo, nonché in prossimità di edifici destinati a permanenza superiore a quattro ore ove detti edifici siano posti a distanza uguale o inferiore alle fasce di rispetto degli elettrodotti, definite dal D.P.C.M. del 08/07/2003. Dalle misurazioni effettuate sul posto è risultato che la base dell’impianto radiante è ubicata a meno di 100 m dall’asilo nido “Oceano” di Viale Egeo (sito sensibile e sicuro edificio con permanenza di persone per periodi superiori a quattro ore)
- che in occasione di tale progetto di ampliamento di impianti radio-telefonici, venga sottoposto immediatamente a controllo anche un ripetitore già presente sull'Istituto stesso, del quale si auspica fortemente l'abolizione
Anche in ragione di quanto sopra esposto, si chiede pertanto la immediata rimozione e annullamento di detto progetto di SRB Wind-Vodafone-Tim, per ragioni di cautela nei confronti della popolazione soprattutto di età infantile che proprio malgrado, per imposizione e non per scelta, si trova esposta ad una possibile fonte di pericolo per la salute pubblica.
Vale appena ricordare che all'istituto Massimo, scuola privata, si accede su base esclusivamente volontaria, mentre negli asili nido comunali si accede per assegnazione sulla base di una graduatoria pubblica stilata all'interno del Municipio di residenza. È compito precipuo quindi delle autorità comunali la salvaguardia degli utenti, soprattutto più giovani, posti sotto la propria tutela educativa.
Richiamo in particolare il mio caso personale. Mia figlia di poco più di due anni abita in (...omissis...) ed è stata chiamata all'asilo comunale Oceano: in pratica la bambina si troverà ad essere esposta per tutto l'arco delle 24 ore al campo elettromagnetico e delle radiofrequenze della SRB.
Roma 3 luglio 2008
Paola Cavaliere
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