comitato EUR


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19-02-2007 Proposta per la valorizzazione delle aree verdi

Le Attività > Verde e decoro urbano

Iniziative commerciali sui parchi dell'EUR

La proposta del Comitato





La questione della valorizzazione delle aree verdi


Facendo riferimento al “Piano unitario di utilizzo e valorizzazione delle aree verdi dell’EUR” redatto a cura di EUR spa, proprietario delle aree e soggetto attuatore, di concerto con l’Assessorato alla Politiche della Programmazione e della Pianificazione del Territorio, Dipartimento VI – U.O. II del Comune di Roma, il Comitato EUR che rappresenta in modo rilevante la voce dei residenti dell’ambito urbano interessato dagli interventi, fa rilevare quanto segue.

Premessa


Come gli studiosi dell’«arte di costruire la città» hanno concordemente riconosciuto, la validità dell’impianto urbano dell’E42 è storicamente incardinata non solo sulla qualità del disegno urbanistico originale, ma anche sulla capacità di saper metabolizzare con disinvoltura le trasformazioni succedutesi nel corso dei decenni a seguito delle esigenze di allocazione di nuove attività direzionali, commerciali, culturali, a elevata caratterizzazione formale e rappresentatività simbolica. Se l’immagine attuale del quartiere mantiene ancora il suo “imprinting” originale, pur con le notevoli trasformazioni stratificatesi dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, il merito principale è rinvenibile nel sapiente e misurato rapporto tra volumi costruiti e spazi aperti.



E’ quasi superfluo ricordare come la condizione del quartiere sia unica nel suo genere nell’ambito dell’area metropolitana romana. Attrezzature e servizi pubblici e privati (ma d’interesse generale), tanto di rango territoriale quanto locale, subiscono giornalmente una pesante pressione derivante dalla gravitazione di oltre 40.000 addetti e un numero enormemente superiore di city-users (almeno il doppio dei posti di lavoro), le cui complesse traiettorie affollano densamente il “public domain” degli spazi urbani.


Le tendenze demografiche in atto, con un esiguo numero di residenti in costante flessione (oggi circa 8.000), inducono a orientare sempre più le attenzioni degli amministratori verso una dimensione tesa a privilegiare la vocazione terziario-direzionale e le relative esigenze di enti pubblici e privati, con una costante crescita dell’utilizzo e del consumo delle risorse fisico-spaziali dell’EUR. L’eccessivo “carico urbanistico” attuale e le previsioni d’intervento a breve e medio termine rischiano di compromettere in modo irreversibile l’urbanità e l’amenità dei luoghi centrali del quartiere e la disponibilità per i residenti delle condizioni minime di vivibilità che si manifestano concretamente nella potenzialità d’uso di superfici per la vita di prossimità, la continuità e sicurezza dei percorsi pedonali, la cura e manutenzione dei parchi pubblici e delle aree verdi di completamento, la qualità dell’arredo urbano. Negli ultimi anni è facilmente verificabile in modo conclamato l’accentuazione del processo di degrado degli spazi pubblici del quartiere (in particolare del verde e dell’arredo urbano) che, unita a montanti problemi di sicurezza (vagabondaggio e ricoveri di fortuna per “senza casa”, spaccio di stupefacenti, criminalità diffusa, prostituzione, etc.), induce chi ha a cuore le sorti dell’E42 a sollecitare i diversi soggetti responsabili del governo della città di perseguire politiche e strumenti utili a invertire questa pericolosa linea di tendenza di declino qualitativo in termini fisico-spaziali, ambientali e sociali.

Le aree verdi: disegno originario e problematiche attuali


Al riguardo, tra i luoghi più caratterizzanti del quartiere, largamente utilizzati dai residenti ma soprattutto dai city-users, va posta particolare attenzione sui parchi e le aree verdi dell’E42. L’amenità dell’espace public configurato dalla rete dei percorsi e delle superfici verdi è stato ed è ancora un fattore decisivo per non smarrire l’immagine identitaria dell’EUR e dunque, particolare attenzione va posta alla salvaguardia della sua qualità.


Al di là delle diffuse e frammentate superfici di verde privato dei comparti residenziali, i due sistemi del verde, il primo a nord delimitato da viale Egeo- via delle Tre Fontane e il secondo nel centro del quartiere con il parco a sviluppo longitudinale attorno al bacino artificiale, rappresentano elementi di particolare connotazione qualitativa della matrice progettuale originale. Quest’ultimo, in particolare, è frutto di una brillante intuizione creativa. Il disegno del parco del lago è stato concepito non solo per dotare di un polmone verde il centro dell’E42, ma anche per valorizzare e rafforzare la

riconoscibilità complessiva del cuore più moderno del paesaggio urbano circostante; il sapiente disegno dello spazio aperto, i giochi di quote e la calibrata disposizione delle alberature e degli arbusti si è rivelato prezioso per metabolizzare senza eccessive difficoltà gli interventi di densificazione incrementale delle grandi funzioni pubbliche e private sorte a costituire le quinte edificate a margine dello specchio d’acqua dagli anni sessanta ai giorni nostri.

Per tutte queste ragioni si ritiene che i sistemi dei parchi pubblici di cui è dotato l’EUR, aperti all’uso dei residenti e soprattutto dei ben più numerosi addetti e visitatori quotidiani degli spazi del quartiere vadano tutelati e salvaguardati nella loro integrità con interventi di manutenzione costanti e rispettosi dell’imprinting originale, senza consentire l’inserimento di funzioni e attività all’interno o a margine delle superfici che prevedano usi del suolo incompatibili con il delicato equilibrio vegetazionale degli spazi verdi.


Osservazioni al Piano e proposte di modifica


Appare dunque assolutamente incompatibile con la “missione originale” del sistema del verde concepito nel progetto dell’E42 la ratio complessiva e i contenuti del “Piano unitario di utilizzo e valorizzazione delle aree verdi dell’EUR” redatto a cura di EUR spa, proprietario delle aree e soggetto attuatore, di concerto con l’Assessorato alla Politiche della Programmazione e della Pianificazione del Territorio, Dipartimento VI – U.O. II del Comune di Roma. Tale strumento prevede l’inserimento di attrezzature di tipo commerciale e di servizio in gran parte private per complessivi 5.900 mq di s.u.l. e di quasi 30.000 mq di altri interventi di “valorizzazione ambientale” per gli spazi aperti.

Strutture quali bar, ristoranti, altre superfici commerciali e di vendita sono già largamente presenti allo stato attuale a nei fabbricati antistanti il lago e anche all’interno del parco e non si ravvisa, dunque, la necessità di densificarne la presenza. I problemi del sistema del verde attorno allo specchio d’acqua artificiale sono relativi al degrado per scarsa manutenzione delle essenze e pulizia delle aiuole e delle superfici a prato, talvolta ingombre dei rifiuti vegetali non rimossi oltre che afflitte dall’incuria degli stessi utenti.

Si segnalano inoltre problemi di sicurezza soprattutto in ore notturne nelle zone meno frequentate, con la presenza di ricoveri di fortuna per vagabondi e senza casa dediti all’ubriachezza, talvolta molesta, soprattutto sotto i due


ponti del viadotto della via Cristoforo Colombo che, come è noto, si sfiocca in due carreggiate a senso unico in sovrappasso sullo specchio d’acqua.


La proposta di “valorizzare” gli spazi verdi dell’EUR che nasce dal soggetto titolare (EUR spa) e che trova il consenso dell’amministrazione comunale e del Municipio XII (pur con alcune osservazioni) sembra essere veicolata fondamentalmente dall’incapacità di assicurare una puntuale manutenzione e una adeguata sorveglianza agli spazi pubblici in assenza di adeguate risorse.



Tuttavia il Comitato EUR fa notare come la condizione dei due ambiti citati sia molto differente. Come accennato in precedenza, il Parco attorno al lago artificiale non lamenta certo problemi di abbandono, risulta densamente frequentato da residenti, addetti, altri visitatori, sia nei giorni feriali da addetti e city-users, sia in quelli festivi da residenti e cittadini del resto del Municipio e di altri ambiti urbani, i quali sono soliti affollare le superfici verdi e i percorsi interni con bambini, anziani, intere famiglie. Anche in ore serali e notturne la frequentazione appare consistente in particolare con la presenza di giovani attratti dai locali di ristorazione e tempo libero presenti, talvolta (specie nella stagione estiva) con accentuati fenomeni di inquinamento acustico in ore notturne lamentate dai residenti sulla quinta di viale America (Piscina delle Rose).


Pertanto appare chiaro come le uniche attività compatibili tra quelle previste nel “Piano unitario di utilizzo e valorizzazione delle aree verdi dell’EUR” siano quelle legate allo svolgimento di attività sportive legate allo specchio d’acqua (vela, anche per disabili, canoa, canottaggio per ragazzi, etc.), oltre al riassetto dei sentieri con l’obiettivo di dare più razionalità al sistema dei percorsi pedonali che attualmente non consentono una continuità ad anello attorno al lago.


Inoltre, potrebbero essere previsti dei limitati interventi anche di tipo commerciale (bar, punti di ristoro, etc.) in corrispondenza del sovrappasso dei due viadotti, piccoli padiglioni coperti a basso impatto visivo (superfici vetrate), per favorire una maggiore integrazione d’uso dell’ambito orientale del parco ed evitare il rischio che quegli spazi divengano (come accade oggi) fonte di degrado e insicurezza perché trasformati in ricoveri di fortuna per senza casa e vagabondi dediti all’ubriachezza.


Completamente diversa appare invece la condizione degli ambiti verdi a nord, il parco del turismo e dell’industria. Si tratta di aree più vaste complessivamente e meno frequentate in virtù della posizione relativamente più periferica che versano in stato di maggiore incuria e presentano maggiori problemi di sicurezza e necessità di presidio. Il Comitato ritiene che eventuali allocazioni di piccole attrezzature e servizi di tipo diverso possano essere concentrate, come in parte è già stato fatto nello schema di progetto, lungo la Via delle Tre Fontane. Si potrebbe costituire una spina di attrezzature finalizzata a creare un asse di centralità lungo il vialone delle Tre Fontane che, fatta eccezione per le ore nelle quali sono accessibili le attrezzature sportive risulta solcato essenzialmente da un traffico di attraversamento veloce con una scarsa qualificazione urbana.

Attrezzature di taglio contenuto destinate alla ristorazione, al consumo, al piccolo commercio, allo sport e al tempo libero (da ricordare la prossimità del Luna Park) sono da ritenere certamente più compatibili in quell’ambito unitamente a servizi legati all’incentivazione dell’uso della bicicletta, alla cura degli animali da compagnia, che possono essere inseriti anche all’interno delle superfici verdi. Il tutto andrebbe ovviamente accompagnato da una rivisitazione nell’uso delle sedi stradali principali per evitare punti di conflitto tra la mobilità locale attratta dalle nuove attività e quella di attraversamento.

Ultima e importante questione riguarda il tema della presenza e localizzazione delle attrezzature scolastiche. Nel “Piano unitario di utilizzo e valorizzazione delle aree verdi dell’EUR” si propone l’inserimento di un nuovo edificio scolastico sulla Via delle Tre Fontane, scelta avallata e promossa anche dalla Giunta del Municipio XII. Al riguardo, va ricordato che la dotazione di servizi scolastici per il “pentagono EUR” si è andata progressivamente impoverendo nel corso degli ultimi anni. Eclatante è la constatazione che non esiste alcuna scuola media pubblica, dato che l’unica esistente la Leonardo da Vinci è stata spostata da alcuni anni in un nuovo complesso nel quartiere del Torrino. Inoltre anche la sede centrale del Liceo Scientifico Cannizzaro (l’unico nel pentagono) è stata trasferita in modo precario all’interno del fabbricato che ospita l’Istituto Tecnico Alberti e non dispone ancora oggi di una palestra agibile e di locali adeguati ad ospitare le ordinarie attività didattiche.

Si ritiene dunque che sia fondamentale localizzare almeno un nuovo complesso scolastico (media, ma anche materna e asilo nido) nel cuore del quartiere e non in posizione periferica così come indicato dal Piano, per evitare che si continui a perpetuare lo stillicidio dei flussi veicolari cui sono costretti i genitori delle famiglie residenti per accompagnare e riprendere quotidianamente i propri figli, iscritti a istituti in ambiti limitrofi all’EUR (Torrino, Montagnola, Marconi, S.Paolo, Ostiense, etc.). Analogo discorso, seppur legato alle competenze della Provincia di Roma, va fatto per l’offerta di Istituti superiori, segnatamente il liceo scientifico Cannizzaro. Al riguardo si segnala in prospettiva la localizzazione della Caserma dei Vigili del Fuoco, nella piazza retrostante il palazzo delle Poste centrali di Piazzale Asia, in ragione del probabile trasferimento di una attività che esige criteri localizzativi, accessibilità e spazi più adeguati rispetto alla condizione attuale.

Roma 19 febbraio 2007

Il Comitato EUR


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