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I pericoli della via Eufrate

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I pericoli della via Eufrate


I marciapiedi della Via Eufrate sono diventati un vero “campo minato” per i poveri abitanti, ormai costretti a fare la gimcana tra un numero sempre più elevato di pericoli.

Mentre un marciapiede è ornato da esemplari di Robinia, l’altro da esemplari di Prunus.
Nel seguito si esaminano in dettaglio le problematiche dei due marciapiedi, che mettono a repentaglio la sicurezza sia delle persone che degli autoveicoli parcheggiati lungo la strada.

Marciapiede ornato da esemplari di Robinia


l dissesto del marciapiede ha già causato il ricovero di più passanti.







Esemplari di Robinia


Le essenze arboree hanno concluso da tempo il loro ciclo biologico e molte piante sono morte.

L’allora Ente EUR ne iniziò la sostituzione rimpiazzandole con una dozzina di alberi di Mimosa.

Il passaggio della manutenzione delle strade al Comune di Roma comportò l’abbandono di tali nuove essenze arboree che, a causa dell’incuria più totale, morirono progressivamente.

L’unica pianta superstite, visibile nella fotografia sottostante, deve la sopravvivenza alla cura dei residenti.



Man mano che morivano gli altri esemplari di Mimosa, il lastricato del marciapiede veniva richiuso, ora con sampietrini ora con semplice conglomerato bituminoso.

Ne consegue che gli alberi non sono più distanziati secondo l’originario intervallo di circa sei metri.



Le piante, ormai estremamente vetuste e malate, rappresentano un grave pericolo sia per le automobili parcheggiate lungo i lati della strada, che per i pedoni. Come si può vedere nelle fotografie della pagina seguente, i voluminosi tronchi minacciano infatti di cadere sui veicoli ed in alcuni punti le radici hanno ridotto del 50% la transitabilità del marciapiede.



Marciapiede ornato da esemplari di Prunus


Anche questo marciapiede è dissestato in più punti, con pericolo per i passanti.



Esemplari di Prunus

Queste piante versano in condizioni ancora peggiori di quelle evidenziate per le Robinie.
La maggior parte di loro sono dei veri “ruderi”, che rappresentano un serio pericolo per le automobili parcheggiate ed un vero esempio di indecente abbandono.








La maggior parte delle piante devono essere sostituite o rimpiazzate dove mancanti.




Anche qui si riscontrano (pur se in numero minore rispetto al marciapiede opposto) zone dove la pavimentazione è stata richiusa in modo da non permettere l’impianto di nuove essenze arboree.
Complessivamente è stato riscontrata la necessità di impiantare almeno 31 nuovi esemplari di Prunus, in sostituzione di quelli mancanti, morti o irrimediabilmente malati.
La costante mancanza di controllo da parte dei Vigili Urbani favorisce inoltre la strafottenza degli automobilisti indisciplinati, che considerano i marciapiedi alla stregua di “parcheggi”.
Il Comune di Roma ha mandato degli operatori a tagliare gli alberi secchi. Costoro, però, li hanno tagliati “raso terra” e, incautamente, non hanno segregato le poco visibili ceppaie.

Un’anziana persona che abita nella Via Eufrate, e che ha un figlio disabile, ha recentemente lamentato quanto segue: ”Sono una persona anziana e non vedo più bene. Queste ceppaie così basse sono un vero attentato nei miei confronti. Rischio infatti di cadere ogni volta che, con la carrozzina, porto mio figlio a prendere una boccata d’aria lungo il marciapiede.
Perché il Comune non ha provveduto ad installare un’idonea segnalazione di pericolo
(per esempio infiggendo a terra dei paletti collegati da una striscia di plastica di colore
bianco e rosso)?”.





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