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La metamorfosi estiva del Giardino delle Cascate
Per la delizia degli occhi e delle orecchie di noi residenti, dal 22 giugno il Gay Village è ritornato all’EUR, nel Giardino delle Cascate, proprio dove era stato l’anno scorso.
A nulla, finora, sono servite le lamentele, gli esposti, le rassicurazioni del XII Municipio (v. il nostro articolo sull’argomento "manifestazioni estate romana") per le Manifestazioni dell’Estate Romana/Festa della Primavera ed altro.
Abbiamo fotografato, per pronto riferimento del lettore, il poster affisso da EUR Spa vicino al ponte Hashi (v. foto qui sotto) con la descrizione del giardino delle cascate.
Da notare le espressioni: “fulcro scenografico” o “stile tradizionalmente italiano dei grandi parchi monumentali”.
Ma si parla anche di una ripresa nel dopoguerra a seguito di stravolgimenti da vicissitudini e varianti.
E cosa dire delle dichiarazioni quasi solenni dell’Eur Spa in occasione dell’inaugurazione del ponte Hashi lo scorso 30 marzo?
“Interventi strutturali ed investimenti economici come Hashi e Cythera e servizi di qualità come il “Free Walk”- dichiara Mauro Miccio - rappresentano quel valore aggiunto che dimostra l’impegno di EUR SpA volto alla valorizzazione del suo patrimonio, di cui i parchi sono il fiore all’occhiello messo a disposizione dell’intera città di Roma.” “Hashi”, che in giapponese significa appunto “ponte”, è lungo 16 metri ed è realizzato in acciaio e vetro. E’ un ponte ciclopedonabile progettato per incastonarsi nel Parco Centrale del Lago dell’Eur e lasciare intatta la scena agli studiati effetti del Giardino delle Cascate dagli architetti Franco Zagari e Alessandro Villani(progetto) e Mario Petrangeli (struttura)
Vale la pena dare un’occhiata allo status quo ante per apprezzare appieno l’impegno nel valorizzare il patrimonio dell’EUR ed in particolare i parchi che sarebbero il suo fiore all’occhiello.
Alla faccia del valore aggiunto e del lasciare intatta la scena agli studiati effetti del Giardino delle Cascate! Un gazebo/mercatino a cielo aperto al livello delle peggiori bancarelle che pullulano dappertutto nel quartiere.
Per quanto riguarda gli stravolgimenti poi, evidentemente le vicissitudini di chi gestisce il parco devono essere particolarmente travagliate per violentare l’ambiente per tre mesi di fila!!!
La scelta dei colori, poi, ci pare particolarmente curata e consona all’ambiente circostante: l’allestimento “scenografico” bianco si mimetizza “quasi” completamente sullo sfondo verde! Sicuramente opera di gente competente e sensibile.
Dulcis in fundo: la ciliegina sulla torta!
Forse lo spazio per i frequentatori paganti non era sufficiente per le sfrenate danze notturne? Ma che problema c’è?
Basta svuotare le vasche delle cascate per ricavare due belle piste da ballo con tanto di maxi schermo e luci psichedeliche! Ed adoperare il prato per parcheggiare alcune macchine!!
A questo punto non rimane che domandare agli Enti Preposti quanto le scelte adottate per il quartiere, e il Gay Village non è che un esempio, siano in linea con la dichiarata Mission.
“La missione di EUR SpA è quella di valorizzare e gestire economicamente un importante patrimonio di interesse pubblico, costituito da edifici di pregio storico-artistico e da parchi, da aree in locazione e da aree edificabili”
Sicuramente gli introiti ricavati da tutte queste iniziative che, è proprio il caso di dirlo, mercificano e mortificano il quartiere, sono molto rilevanti e non hanno che una ricaduta marginale a beneficio del Quartiere stesso.
Anzi, a causa di queste iniziative che generano sempre più inquinamento acustico, traffico, sporcizia e mancanza di sicurezza, il Quartiere viene ulteriormente degradato.
Vorremmo far riflettere tutti gli Enti Preposti sul significato di “valorizzare”:
siete proprio sicuri che venga usato il termine giusto?
Mauro Calò
13.07.07
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